Thursday, December 11, 2014

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Guerino, una nuova intervista per una nuova vita, o una nuova attività?
Ho la fortuna di non vivere conflitti con il tempo che passa, detesto fare progetti a lungo termine. Per me nuova vita vuol dire giorno nuovo. Svegliarmi la mattina e pensareç bene inizia un giorno nuovo! Vivo attimo dopo attimo,ora dopo ora, sarà forse per autodifesa, o forse è questo il modo giusto per vivere il nostro tempo, chi lo sa...? Comunque nuova vita mi si addice di più, per il concetto di ''nuovo'' che intendo io .

 Tu hai visitato molti paesi stranieri, nei quali hai rappresentato sia la canzone italiana che te stesso in forma musicale. In quali delle due hai trovato maggiore difficoltà o minore difficoltà ad esprimere sia te stesso che la musica?
Sai, essere definito un rappresentante della musica italiana all'estero mi investe di responsabilità e un pò forse mi turba, nel senso buono del termine.
Con molta serietà e umiltà io credo che i veri rappresentanti della canzone italiana,nel mondo, siano  altri , molto più importanti ed imponenti .Mi viene da pensare ad Andrea Bocelli, AL Bano o per citare un simbolo moderno della musica italiana nel mondo, nominerei senza essere smentito Laura Pausini .
Io faccio il mio mestiere a testa bassa, a passi lenti, servendomi piuttosto della nostra inimitabile melodia italiana, sfruttando ciò che i grandi ci hanno lasciato in comodato d'uso per l'eternità. Per tanto direi che piuttosto, ciò che a tutt'oggi mi riesce più difficile sia esprimere me stesso, provare a scrivere canzoni che rispecchino la nostra immensa tradizione artistica, restare fedele a quell'universo, ma con un pizzico di modernità, quel tanto che non guasta.

 Ogni attore, ogni cantante, ogni musicista, ha il proprio bagaglio di esperienze, sia negative che positive. Per te quali sono state le esperienze più positive?
Io credo di avere alle spalle un bagaglio di esperienze un pò atipico rispetto ai cantanti della mia generazione, parlo di gavetta.La faccio breve : mi piacerebbe partire dal presupposto che io ho iniziato come molti miei colleghi con il pianobar, e in quei luoghi, in quel lungo periodo, ho maturato la consapevolezza che vivere di musica comporta tanta sofferenza e sacrificio. Poi per un periodo della mia vita ho mollato tutto e mi sono messo a lavorare in fabbrica, giorno e notte per circa 5 anni . Ecco, in quell'occasione ho capito cosa significasse essere un'artista, vivere per la musica. Potrei dilungarmi per ore a parlare di questo argomento, ma credo che una delle esperienze più positive della mia giovane esistenza sia stata proprio lavorare in fabbrica. Lì soltanto ho scoperto la mancanza, ho scoperto la vera voglia di riemergere, di diventare qualcuno, ho davvero trovato il senso della mia vita.

 Con quale cantante ti sei trovato più a tuo agio, nel condividere il palco, in questi anni?

Cantando in giro per il mondo , ho avuto l'opportunità di duettare con diversi artisti più o meno famosi nei loro paesi; tra gli altri ricorderei con affetto Haroun Colchak, noto artista turco, La Barokka, soprano maltese, Vaida Genite cantante Lituana, Eliza Rowa cantante Uzbeka , e recentemente ho avuto l'opportunità di esibirmi sul palco anche con Pupo in Kazakhstan, artista italiano molto famoso nei paesi dell'est .Ma ciò che davvero mi ha più affascinato in questa mia breve carriera artistica, piuttosto è stato esibirmi accompagnato da grandi orchestre straniere e musicisti di differenti culture.Questo è uno dei motivi per cui amo profondamente il mio mestiere.(cosa che tra l'altro capita poco spesso anche ai grandi artisti italiani).

 Che cosa hai notato, in questi ultimi anni, di grandi cambiamenti nella cultura e nella musica italiana in genere?
Nell'ultimo decennio la musica italiana è cambiata profondamente, e il livello culturale generale si è abbassato molto. In Italia oggi la musica passa solo ed esclusivamente attraverso i reality shows musicali, basti pensare che ogni anno quasi contemporaneamente ci sono 4 o 5 reality diversi sulle emittenti nazionali.
Il tutto è gestito da un paio di Major discografiche internazionali ,che investono, confezionano a loro piacimento e lanciano ogni anno alcuni giovani, che in teoria dovrebbero diventare i nuovi Ramazzotti, Zucchero, Rossi del nostro tempo. Di fatto tutto ciò non fa altro che impoverire il mercato italiano di talenti veri, riempiendolo piuttosto di ragazzini molto spesso vuoti di idee, comandati dall'alto, che il più delle volte durano discograficamente una stagione.

Quanto impegna, in forza e non solo quella, un cantante o un compositore a preparare la stagione o la nuova produzione?
Per la realizzazione di un disco nuovo, di una nuova produzione ,ci vuole tanto sacrificio e tempo. É un lungo periodo che comporta l'impegno totale e la dedizione di decine di persone.In Primis gli Autori , i compositori della musica ,gli autori dei testi , gli arrangiatori , i musicisti, i tecnici di studio per ciò che riguarda la produzione di un disco nuovo. Per una nuova produzione entrano in gioco altre figure ,quali manager, produttore artistico ,produttore esecutivo ,figure che però oggi sono un po' scomparse ad alti livelli , mescolandosi il più delle volte in un personaggio unico che si occupa spesso di tutti questi aspetti.

 Tu credi che l’immagine esteriore sia sufficiente a far comprendere al grande pubblico chi sia l’artista che sta cantando o il produttore che lancia?
L'immagine esteriore conta ,certo .E' facile distinguere  una rock star da un tenore lirico. Il look disegna perfettamente in un attimo lo stile che l'artista in questione usa per definire la sua natura musicale .Di solito un cantante rock, per fare un esempio,lo è da sempre dentro e quindi è facile che se lo incontrassi per strada prima che diventi una star sia già vestito con giacca di pelle, jeans strappati ecc.E' chiaro anche che un produttore possa disegnarti addosso questo personaggio e lanciarti in una veste poco consona al tuo DNA artistico, ma sia maledettamente funzionale al momento storico, allo show business.Detto questo, l'immagine non è tutto, ci vogliono, tanto per dirne una, determinate caratteristiche vocali, per ogni stile musicale che si voglia cantare.

 Press-agent, public relations manager, sponsors, pubblicità creano a volte un mito dal niente. Tu come la pensi? Non è che invece debba essere la qualità della prestazione del cantante quella che deve primeggiare?
Una volta ci voleva tanto talento, gusto, stile, idee e doti artistiche non indifferenti per diventare un numero uno .Oggi come ho già accennato prima, tutto gira intorno ai soldi. Per cui capita sempre più spesso che Press-agent, public relations manager,sponsors e quant'altro costruiscano in men che non si dica un nuovo cantante. Ma a mio parere, alla lunga, ciò che unicamente conta davvero, è il talento, la voce, il pensiero di un artista. Sono pochissimi infatti in tutto il mondo ,quelli che anche da morti continuano a vendere milioni di dischi, mentre per molti altri il successo dura pochi attimi.

 Nel repertorio di tanti cantanti, anche stranieri, vi sono molto spesso riedizioni di canzoni ormai note che però, con un adeguato nuovo arrangiamento, possono diventare virali. Tu che ne pensi? Hai gia’ provato a farne qualcuna?
Io credo che in quest'epoca  l'uso di riarrangiare canzoni del passato sia diventato necessario ,sia per la bellezza di molte canzoni della storia italiana e mondiale senza tempo e sia per  la scarsità di idee . Molti artisti anche famosi, usano questo metodo e l'impressione è che lo facciano sempre nei momenti in cui hanno necessità di lanciare un nuovo disco e ci siano poche idee . Io personalmente ho cantato spesso e riarrangiato insieme ai miei collaboratori canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana e non ti nascondo che durante le mie performance live, a volte sento quasi la necessità di interpretare una canzone senza tempo.

 Tu credi che la canzone italiana del passato, diciamo degli anni 50-60, rielaborata adeguatamente potrebbe ottenere ancora successo?
Si lo credo fermamente, ma siamo tutti d'accordo ,molti artisti lo fanno già da un decennio (vedi risposta alla domanda precendente)

 In genere a chi ti affidi di più, per la critica prima di iniziare i concerti? Alla famiglia, agli amici o al tuo press agent?
Per me è molto importante il giudizio della famiglia, che mi ha sempre appoggiato in questa mia folle avventura, così come il giudizio degli amici più fedeli.
Sono loro i miei fans più accaniti e a volte i giudici più cattivi riguardo alle mie performance.

 Come ti immagini il futuro da oggi a 5 anni?
Come ti ho già accennato prima io vivo alla giornata, lo faccio anche perchè ad oggi gestisco tutti gli aspetti legati alla mia figura artistica personalmente.
Ogni giorno una scomessa nuova. Mi piace scoprire, cercare. Non stò mai fermo un attimo. Non dico che questo metodo sia giusto o il migliore. Questo è il mio metodo e fino ad oggi mi ha dato più gioe che dolori .Questo posso dire.

Sei quindi pronto a preparare le valigie per tourne’ intorno al mondo?


L'anno che sta volgendo al termine mi ha portato un vento di novità importanti e impegni lavorativi. Adesso sto ultimando il mio nuovo disco , poi ci vorrà un duro lavoro per preparare ed avviare tutto il resto

 Grazie per la cortesia di aver accettato questa intervista, Guerino e ti facciamo tutti gli auguri per un anno di grandi successi, nel 2015!

 Ringrazio te infinitamente  per la preziosa intervista, ricambio gli auguri.